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Vademecum per la tesi di laurea

Se sei in procinto di richiedere la tesi, per favore leggi attentamente questa pagina e assicurati di averla letta nella sua interezza prima di inviare la richiesta.

principi fondamentali

Ci sono alcuni principi fondamentali, universalmente validi, che è necessario comprendere e far propri prima di iniziare a pensare alla richiesta della tesi.

#1 - IMPEGNO: LA CONDITIO SINE QUA NON

La tesi di laurea è un elaborato che si colloca a compimento di un importante percorso educativo, sia esso triennale o magistrale. Sebbene le tesi triennali e magistrali differiscano significativamente tra di loro (per tipologia, contenuto, metodologie e intensità della ricerca, grado di elaborazione teorica e quindi anche per lunghezza), per entrambe è necessario dedicare il massimo impegno. Occorre tener presente che il voto di laurea, oltre che della presentazione in sede di seduta di laurea, è funzione della qualità dell’elaborato, che a sua volta è diretta conseguenza degli sforzi profusi. Non esistono scorciatoie che possano portare ad un elaborato di qualità. Tuttavia, ciò non significa che non sia possibile realizzare una tesi di laurea eccellente in un tempo relativamente breve: proprio a tal fine risulta necessario impegnarsi seriamente nello sviluppo dell’elaborato, nonché gestire il processo e i suoi tempi come spiegato al punto seguente.

#2 - PROJECT MANAGEMENT AND ACCOUNTABILITY DEL PROCESSO

I relatori offrono supporto nello sviluppo della struttura e del contenuto dell’elaborato, ma la tesi di laurea è sempre un progetto degli studenti e i tempi di avanzamento della tesi sono responsabilità di questi ultimi.

L’onere di controllare e rispettare le scadenze stabilite dalla segreteria è sempre in capo ai tesisti. Il rispetto della scadenza di consegna dell’elaborato, in particolar modo, deve necessariamente tener conto dei tempi di correzione della tesi da parte dei docenti relatori, in un contesto in cui per questi ultimi la correzione dell’elaborato non è l’unica cosa da fare e le tesi da seguire sono molteplici. Lo stesso discorso vale per gli adempimenti amministrativi. Se necessario procedere alla firma dei frontespizi, ad esempio, questi devono essere sottoposti per tempo ai docenti. 

È importante specificare sin dalla richiesta di tesi in quale sessione di laurea si intenda laurearsi affinché I relatori possano offrire agli studenti una valutazione sulla fattibilità del progetto nel tempo a disposizione.

#3 - ORIGINALITÀ

È doveroso tener presente che la tesi di laurea è un elaborato nel vero senso della parola, deve pertanto essere un prodotto originale degli studenti. La responsabilità circa l’originalità del contenuto è in capo agli studenti, che devono ben guardarsi dal copiare la tesi o parti di essa da lavori esistenti, libri, articoli, e le più disparate fonti sul web, in quanto tale fenomeno di free-riding, chiamato plagio, oltre che perseguibile ai termini di legge, è una pratica eticamente scorretta che se rilevata dal docente relatore - qualsiasi sia la ragione alla base del plagio, inclusa la non corretta citazione delle fonti nel testo (vedi sezione apposita) - porta alla segnalazione e automaticamente alla non ammissione alla discussione finale. 


L'utilizzo dell’artificial intelligence (AI) non è proibito, se eticamente corretto. Potrebbe essere utilizzato, ad esempio, come fonte di ispirazione per l’individuazione di una possibile struttura di un protocollo di intervista per la propria domanda di ricerca o per l’organizzazione della discussione, ma tale utilizzo dell’AI deve essere adeguatamente citato. Utilizzare l’AI per sintetizzare contributi esistenti in letteratura e includere la sintesi tal quale nella propria tesi ricade nella fattispecie del plagio. 

La scelta dell’argomento e la richiesta della tesi

La tesi, in particolar modo se magistrale e specialmente in alcuni contesti, risulta essere qualificante per i passi successivi alla laurea, siano essi di prosecuzione degli studi o relative al mondo del lavoro. È pertanto necessario effettuare accuratamente la scelta dell’argomento. Un modo particolarmente efficace è quello di farsi guidare dalla curiosità e dall’interesse: se ci sono uno o più argomenti che hanno appassionato, suscitato maggior interesse, o che hanno lasciato la curiosità di approfondire, sono questi che vanno a collocarsi naturalmente come candidati principali per la scelta (N.B: Se gli argomenti suscitano interesse e appassionano, sarà naturale metterci il massimo impegno!) 


La scelta del relatore dovrebbe auspicabilmente essere effettuata in conseguenza dell’argomento. 


Nell’effettuare la richiesta della tesi al docente è auspicabile allegare un abstract di 300-500 parole o comunque un one-pagerche contenga l’argomento o gli argomenti individuati come di interesse, affinché il docente possa valutare l’aderenza dei temi proposti alla propria cattedra, e pertanto assicurarsi di poter seguire al meglio il tesista.


In alcuni casi l’interesse dell’aspirante tesista potrebbe non essere particolarmente focalizzato su uno specifico argomento ma riguardante in generale l’insegnamento: questo non preclude la possibilità di richiedere la tesi ma implica, in fase di richiesta della tesi, la necessità di spiegare le ragioni dell’interesse a portare avanti il lavoro di tesi nell’ambito della cattedra individuata.

La domanda di ricerca

Il passo successivo all’approvazione della richiesta di tesi consiste nel focalizzare l’argomento che si intende trattare cristallizzandolo attorno ad una specifica domanda di ricerca. La domanda di ricerca ha la funzione di esplicitare lo scopo dell’elaborato, nonché l’utilità e la ragione di essere, scritto, letto. Da essa dipende la rilevanza del contributo che il proprio lavoro può apportare.

Qual è il gap nella letteratura esistente che si intende colmare con il proprio lavoro?

Sebbene la tesi triennale e le tesi magistrali compilative non richiedano attività di ricerca empirica, anche queste devono basarsi su una domanda di ricerca alla stregua di tesi sperimentali. La rassegna della letteratura è anche essa una metodologia di ricerca, basata su dati secondari, che deve avere lo scopo di rispondere ad una domanda di ricerca. Esistono riviste scientifiche che pubblicano esclusivamente literature review e che sono considerate top Journal a livello internazionale come, ad esempio Academy of Management Review, Academy of Management Annals, International Journal of Management Review.

La stesura dell’indice

Una volta individuata chiaramente la domanda di ricerca, è necessario procedere con la stesura della bozza dell’indice della tesi. L’indice rappresenta uno strumento utilissimo in quanto fungerà da navigatore nel processo di stesura dell’elaborato, individuando tutti i cassetti che sarà necessario riempire per completare il lavoro. Ogni tesi di laurea ha il proprio indice, ma a seconda della tipologia di tesi che si vuole portare avanti è possibile individuare alcune strutture archetipiche.


1. Tutte le tesi hanno una parte introduttiva. L’introduzione è una parte fondamentale dell’elaborato, in quanto introduce l’argomento e individua il campo in cui il lavoro si colloca e al quale intende contribuire. È una sezione che viene perfezionata alla fine ma che risulta sicuramente utile per fissare la direzione intrapresa.


2. Allo stesso modo, tutte le tesi hanno una parte dedicata alla rassegna della letteratura, nella quale si effettua la disamina della letteratura esistente sul tema e costruisce la base teorica su cui poggia il resto dell’elaborato.


3. Le parti che seguono la literature review variano a seconda della tipologia di tesi:


  • Le tesi che prevedono lo studio di un caso proseguono tipicamente con una approfondita descrizione del caso e successivamente con l’interpretazione del caso sui contributi teorici. Il caso diventa strumento di illustrazione delle teorie approfondite nella rassegna della letteratura, dando evidenza della capacità di tali teorie di spiegare la realtà.


  • Le tesi basate su un progetto di stage proseguono con la descrizione dell’organizzazione in cui si svolge lo stage e un'approfondita descrizione del progetto di stage. 


  • Le tesi sperimentali, invece, proseguono con sezione dedicata alla metodologia di ricerca utilizzata, seguita a sua volta da una sezione con l’analisi dei risultati e la relativa interpretazione.


4. Infine, tutte le tesi hanno una parte dedicata alle conclusioni: un distillato del lavoro che sottolinea il contributo del lavoro, le sue implicazioni pratiche e le direzioni per la ricerca futura che offre. 

referencing

 La citazione si sostanzia nell’inserimento del riferimento in due parti dell’elaborato: nel testo, assieme alla porzione di informazione (in-text citation) e alla fine dell’elaborato (reference list - bibliography).


Esempio: Si assuma che nell’attività di studio funzionale alla stesura della tesi di laurea, Mario Rossi stia leggendo l’articolo “A dynamic theory of organizational knowledge creation” di Ikujiro Nonaka pubblicato nel 1994 su Organization Science. Arrivato a pagina 18 della lettura del paper, Mario Rossi legge: 


“The assumption that knowledge is created through conversion between tacit and explicit knowledge allows us to postulate four different "modes" of knowledge conversion: (1) from tacit knowledge to tacit knowledge, (2) from explicit knowledge to explicit knowledge, (3) from tacit knowledge to explicit knowledge, and (4) from explicit knowledge to tacit knowledge.”



Qualora egli reputasse importante inserire tale informazione nel tuo lavoro, potrebbe inserirla in uno dei seguenti modi: 

a. Secondo Nonaka (1994, p. 18) la creazione di conoscenza avviene attraverso quattro tipi di conversione tra conoscenza tacita ed esplicita; 

b. la creazione di conoscenza avviene attraverso quattro tipi di conversione tra conoscenza tacita ed esplicita (Nonaka, 1994, p. 18); 

c. In merito alla creazione di conoscenza Nonaka (1994, p. 18) afferma che: “the assumption that knowledge is created through conversion between tacit and explicit knowledge allows us to postulate four different "modes" of knowledge conversion: (1) from tacit knowledge to tacit knowledge, (2) from explicit knowledge to explicit knowledge, (3) from tacit knowledge to explicit knowledge, and (4) from explicit knowledge to tacit knowledge.”.


Le prime due opzioni sono parafrasi o sintesi, la differenza sta nella in-text citation (a. quando si meziona l’autore nella frase, all’interno delle parentesi si include solamente anno e pagina; b. quando l’autore non è menzionato nella frase, nella in-text citation è necessario includere il cognome dell’autore, anno e pagina). La terza è una citazione diretta, e quindi la frase degli autori o porzione di essa viene riportata fedelmente tra virgolette e in corsivo. Quando si effettua una citazione diretta è importante riportare testualmente le parole utilizzate: qualora si volessero omettere delle parole dal testo originale si inserirà […] al posto della porzione omessa; qualora invece si volessero effettuare delle aggiunte al testo originale si inserirà il testo da aggiungere tra parentesi quadre [testo da aggiungere] nel punto in cui si desidera effettuare l’aggiunta. 


[N.B. questo tipo di citazione è da utilizzarsi solo quando è strettamente necessario, ovvero quando si ritiene che sarebbe poco efficace spiegare il concetto con una frase diversa da quella utilizzata dall’autore].


In tutti e tre i casi, alla fine dell’elaborato Rossi dovrà inserire il riferimento bibliografico all’interno di una lista in ordine alfabetico (tale lista sarà intitolata “Riferimenti bibliografici” e che chiuderà la sua tesi di laurea). Nel caso del nostro esempio, Rossi inserirà il riferimento seguente: Nonaka, I. (1994). A dynamic theory of organizational knowledge creation. Organization science, 5(1), 14-37.


Questo stile di citazione si chiama APA (American Psychological Association, ed uno dei più adottati tra quelli universalmente riconosciuti. La citazione di un articolo su rivista scientifica, quindi, come è possibile evincere dall’esempio, avrà la seguente forma: Cognome dell’autore, iniziale del nome dell’autore (anno di pubblicazione). Titiolo dell’articolo. Nome rivista in corsivo. Volume(numero), Pagine. 


Nel caso vi siano più autori, nel riferimento completo si riportano i cognomi e le iniziali di ciascun autore (ad esempio: Lawrence, P. R., & Lorsch, J. W. (1967). Differentiation and integration in complex organizations. Administrative science quarterly, 1-47). Quando gli autori sono due, la in-text citation corrispondente riporterà i cognomi di entrambi gli autori intervallati da “&” (Ad esempio: Lawrence & Lorsch, 1967). Qualora l’articolo abbia invece tre o più autori (ad esempio: Teece, D. J., Pisano, G., & Shuen, A. (1997). Dynamic capabilities and strategic management. Strategic management journal, 18(7), 509-533.), la in-text citation riporterà solo il cognome del primo autore seguito da “et al.” (Teece et al., 1997)


Il formato APA si utilizza per citare qualsiasi tipo di fonte, anche le pagine web. In questo caso, è necessario procedere manualmente facendo riferimento alla guida (cf. https://www.apastyle.org/).


ATTENZIONE, non è necessario fare tutto a mano (o almeno non per tutte le citazioni)! 

Per ottenere queste citazioni in questo stile si può utilizzare Google Scholar (https://scholar.google.it/). Nella barra di ricerca si inserisce il titolo dell’articolo/libro desiderato; 

In tutti e tre i casi, alla fine dell’elaborato Rossi dovrà inserire il riferimento bibliografico all’interno di una lista in ordine alfabetico (tale lista sarà intitolata “Riferimenti bibliografici” e che chiuderà la sua tesi di laurea).Nel caso del nostro esempio, Rossi inserirà il riferimento seguente: Nonaka, I. (1994). A dynamic theory of organizational knowledge creation. 


Una volta individuato l’articolo nella lista dei risultati della ricerca si clicca sull’icona delle virgolette (o sul tasto "cite").

Verrà così mostrata la finestra a comparsa “cita”, dalla quale si potrà selezionare e copiare la citazione nello stile desiderato per poterla così incollare all’interno della propria bibliografia.

N.B. Nonostante siano quasi sempre corrette, le citazioni di Google Scholar potrebbero risultare incomplete o errate nei numeri di pagina.


Si consiglia di effettuare queste operazioni contestualmente alla scrittura della tesi, sin dalla prima bozza, in quanto potrebbe risultare poi molto difficile e dispendioso in termini di tempo costruire una lista di riferimenti ex post e ricollegarli al testo già scritto. Ogni informazione che si inserisce va accompagnata dalla in-text citation tra parentesi alla quale deve corrispondere il riferimento completo alla fonte nella lista dei riferimenti alla fine del documento.

Una volta concluso l’elaborato, è necessario assicurarsi che ciascuna in-text citation trovi un riscontro in bibliografia, così come che ciascuno dei riferimenti riportati in bibliografia abbia almeno una citazione corrispondente nel testo.

FAQ - Domande frequenti

Salvo diverse indicazioni dall'Ateneo, no: il focus è sul contenuto. Tendenzialmente un elaborato triennale conta tra le 10.000 e le 20.000 parole, mentre un elaborato magistrale tra le 20.000 e le 30.000 parole.


Non esiste un numero minimo, ma vien da sé che una rassegna della letteratura frutto di una ricerca bibliografica approfondita abbia naturalmente una folta lista di riferimenti bibliografici. Una literature review basata su poche fonti, per quanto autorevoli possano essere, rischia inevitabilmente di risultare superficiale.


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